“Lesioni multiple sul collo e sulla testa”: è stata uccisa così Noemi Durini, la sedicenne scomparsa da Specchia il 3 settembre e trovata cadavere il 13 in una campagna vicino Leuca. L’autopsia – effettuata nell’ospedale di Lecce – non ha fornito una risposta univoca sulle cause della morte ma ha ribadito che non ci sono fratture craniche, come già evidenziato dalla tac, e quindi il decesso sarebbe stato causato da lesioni sul collo e sulla testa.

Forse coltellate oppure i segni di uno strangolamento. Per dirlo con certezza serviranno tutti e sessanta i giorni che la Procura dei minori di Lecce ha assegnato al medico legale Roberto Vaglio, che ha effettuato tutti i prelievi necessari per le ulteriori indagini per cercare un Dna di un eventuale complice.

Un passaggio fondamentale per dare conferma al racconto del fidanzato diciassettenne che ha raccontato di averla uccisa a coltellate dopo un rapporto sessuale, oppure per indicare alla Procura le necessità di cercare ulteriori responsabili, se l’esame del dna dovesse rivelare la presenza di liquidi o tracce di persone diverse dal ragazzo.

Il fidanzato ha raccontato di averla uccisa il giorno stesso della scomparsa da casa, il 3 settembre e di avere utilizzato un coltello, almeno nell’ultima versione fornita agli inquirenti. Il giovane è detenuto nell’istituto penitenziario minorile di Bari (ma sarà presto trasferito in Sardegna), con l’accusa di omicidio premeditato, aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Il padre invece è indagato per occultamento di cadavere.

Nella serata di martedì la salma di Noemi è stata disposta in una bara bianca, davanti agli occhi della sorella Benedetta, che ha voluto darle l’ultimo saluto. Poi è partita alla volta di Specchia, dove è stata allestita la camera ardente nel centro Capsda, dove nei giorni in cui ancora si sperava che la ragazza fosse viva era stato creato il centro di coordinamento delle ricerche. Nella mattinata di mercoledì 20 settembre il trasferimento nell’abitazione della madre poi, alle 16 i funerali nella chiesa madre.