Nell’ambito dei controlli amministrativi e fiscali sulle locazioni turistiche estive, le Fiamme Gialle della Compagnia di Gallipoli, sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Lecce, hanno sottoposto ad attività ispettiva in due distinti interventi, 39 appartamenti siti nelle località balneari di “Baia Verde” e “Lido San Giovanni” in Gallipoli, all’interno dei quali è stata riscontrata complessivamente la presenza di 212 giovani turisti, provenienti da ogni parte d’Italia e da diversi paesi esteri, disposti a pagare dai 1.500 ai 5.000 euro a settimana di canone per ogni unità abitativa.

Sono al vaglio le singole posizioni al fine di accertare il rispetto dei requisiti igienico-sanitari imposti dal Decreto Ministeriale del 1975 e dall’ordinanza comunale nr. 172 del 2017 di divieto di sovraffollamento degli alloggi, la quale prevede, nel caso di superamento dei parametri di densità abitativa (rapporto tra numero di inquilini e superficie abitabile) l’irrogazione di una sanzione amministrativa di 350 euro per ogni persona in eccedenza, oltre all’emanazione di un’ordinanza comunale di sgombero anche coattivo dei locali sovraffollati.

Dalle prime verifiche è emerso che numerosi appartamenti ospitavano al loro interno fino a 10 giovani turisti, quando la loro superficie abitabile – poco più di 60 mq. – avrebbe consentito di accogliere non più di 4 persone.

Per alcune posizioni si procederà, inoltre, alla segnalazione all’ASL e all’ufficio tecnico comunale competente per la verifica delle condizioni igienico-sanitarie degli ambienti occupati e della relativa agibilità.

Sono inoltre in corso di approfondimento tutti gli aspetti fiscali connessi al regolare assolvimento degli obblighi tributari previsti per le locazioni turistiche, con l’analisi di copiosa documentazione acquisita dai rispettivi proprietari ovvero dalle agenzie turistiche intermediarie.

Tali interventi, che proseguiranno nel corso della stagione estiva, vanno a collocarsi nel più ampio obiettivo strategico del contrasto all’evasione fiscale e del rispetto delle condizioni di ordine e sicurezza pubblica, che costituiscono un grave ostacolo allo sviluppo economico poiché minano la concorrenza e l’allocazione delle risorse, inquinando l’economia legale e compromettendo il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.