I finanzieri della Compagnia di Gallipoli anche in considerazione dell’incremento dei flussi turistici che si registrano nella stagione estiva, hanno intensificato nei giorni scorsi lungo tutto il tratto costiero, inclusa la rinomata “Baia Verde”, i controlli a tutela della legalità economica e delle imprese oneste.

All’esito dell’attività in parola, le Fiamme Gialle gallipoline hanno individuato 12 lavoratori in nero. Nello specifico, i finanzieri hanno eseguito mirati controlli che – supportati dalle informazioni raccolte nel corso del controllo economico del territorio nonché dalle segnalazioni pervenute da parte dei cittadini al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza – hanno permesso di individuare attività ricettive della zona che impiegavano lavoratori non regolari, alcuni dei quali, tra l’altro, risultati percettori di reddito di cittadinanza.

I finanzieri hanno, inoltre, sottoposto a controllo diversi soggetti commerciali nei cui confronti è stato riscontrato l’omesso rilascio della ricevuta e dello scontrino fiscale ovvero la mancata installazione del registratore telematico.

È stata prestata, altresì, attenzione all’evasione immobiliare, con particolare riguardo alle case vacanze in affitto, concentrando i controlli su cinque interventi. Di particolare rilievo, sono stati due casi di evasione fiscale per affitti non dichiarati al fisco per oltre 40.000 euro.

Al fine di garantire una circolazione sicura per i cittadini e i turisti, le attività dei finanzieri della cittadina jonica si sono soffermate anche sul fenomeno delle navette abusive che operano sul litorale, all’esito delle quali sono stati individuati e fermati 2 veicoli, i cui conducenti sono stati sanzionati per violazioni del codice della strada. Nei confronti degli stessi sono in corso di esecuzione gli approfondimenti di natura fiscale al fine di accertare la posizione reddituale.

Tali interventi, che proseguiranno nel corso della stagione estiva, vanno a collocarsi nel più ampio obiettivo strategico del contrasto all’evasione fiscale, che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.