Prospetti di palazzi di città, mura del centro storico e monumenti di altissimo pregio della città di Lecce violati da graffitismo vandalico. Piazza Sant’Oronzo, via Coniger, via Palmieri e Convitto Palmieri, via Morelli. Corte dei Rainò, via Quinto Ennio, via Caracciolo, Rettorato dell’Università del Salento, Accademia delle Belle Arti, Mura Urbiche, pareti della Biblioteca Provinciale, Porta San Biagio, via De Jacobis (ingresso Tribunale per i Minorenni). Queste le principali sedi della città in cui hanno avuto sfogo incontrollato soggetti, tutti di minore età, che hanno agito reiterando più volte le condotte delittuose, senza alcuno scrupolo, dimostrando la totale assenza di coscienza civica e di non possedere la benché minima consapevolezza in ordine al patrimonio artistico ed architettonico dagli stessi intaccato e distrutto.

Nei primi giorni del mese di gennaio 2022 erano arrivate le prime segnalazioni dei cittadini di Lecce alla Polizia Locale, seguite, nei giorni successivi, da indicazioni più specifiche e dettagliate. Gli ignoti deturpatori hanno utilizzato pennarelli e vernici di diverso colore per apporre scritte e firme, dì cui alcune incomprensibili, tali da imbrattare la città, fino a sfregiarla nella sua bellezza. A fronte dell’allarmante fenomeno, la Procura della Repubblica Ordinaria e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce provvedevano a coordinare le indagini finalizzate a risalire agli autori dei gravissimi danneggiamenti e ad attivare una taskforce che, con costanza e determinazione, riusciva ad individuare, ad oggi. tutti gli autori dei molteplici deterioramenti dei beni artistici in questione. L’esame capillare degli impianti di videosorveglianza e di videoregistrazione pubblici e privati insistenti sulle strade della città, nonché i controlli serrati del territorio, l’attività di polizia giudiziaria di riscontro ed i pedinamenti effettuati in borghese dagli appartenenti al Corpo della Polizia Locale di Lecce, consegnavano perciò i primi nomi dei responsabili dei siffatti agguati al patrimonio artistico e culturale dell’intera città di Lecce.

Si tratta, allo stato, di più soggetti, tutti minorenni, dell’età compresa tra i 14 ed i 17 anni. Le indagini, ancora in corso. comprensive di accertamenti di natura tecnica conseguenti alle perquisizioni ed ai sequestri eseguiti. nonché delle ulteriori attività di riscontro (escussione di persone informate sui fatti, interrogatori) sono svolte con straordinario impegno dagli appartenenti alla Polizia Giudiziaria del Comando della Polizia Locale di Lecce, senza il cui contributo tecnico investigativo e la grande professionalità non si sarebbe addivenuti alla identificazione dei responsabili di siffatte scellerate condotte- dì concerto con il personale specializzato della SeziorQ di Polizia Giudiziaria della Procura presso il Tribunale per i Minorenni. L’ipotesi investigativa al vaglio degli inquirenti è che i soggetti indagati facciano parte di una gang, di una “crew ‘, costituita ad hoc. con lo scopo specifico di imbrattare e deturpare la città e di autocelebrarsi per le “gesta compiute” senza essere scoperti dalle Forze dell’Ordine e con la connivenza, in taluni casi, dei loro genitori.

L’azione giudiziaria procederà al fine di accertare il coinvolgimento di altri soggetti nelle azioni di cui trattasi e di assicurare i colpevoli alla giustizia, con l’ulteriore fine, non disgiunto da quello strettamente processuale, di ottenere dagli indagati (e dagli altri soggetti responsabili) la riparazione dei gravissimi danni cagionati alla città di Lecce ed ai suoi abitanti, il risarcimento per gli stessi e la restituzione allo stato preesistente. L’azione di prevenzione e repressione di condotte illecite, tese alla consumazione di azioni di aggressione al patrimonio artistico e culturale della città di Lecce e di questa Provincia, proseguirà incessantemente onde evitare ulteriori, deprecabili e scellerati attacchi ai monumenti ed alle bellezze artistiche delle nostre città, nella speranza che i giovani possano trarre dalla “cultura” la giusta spinta per una loro crescita improntata alla legalità, al rispetto degli altri e dei beni della collettività, e non già utilizzare i simboli di quella cultura come sedi su cui convogliare la noia e le proprie frustrazioni.