«Nessuna perdita d’ossigeno ma solo una piccola perdita sul flessibile della linea di distribuzione dell’aria medicale». La Asl chiarisce il «giallo» della rottura della rete di diffusione dell’ossigeno nei reparti del Dea. Soprattutto, scongiura l’eventualità che si debba provvedere a trasferire i pazienti Covid nei reparti dell’ospedale «Vito Fazzi». Una possibilità della quale si stava vociferando nei giorni scorsi e che stava allarmando enormemente il personale sanitario, i pazienti, le famiglie, per il rischio di diffusione del contagio. Ma così non è. Anzi, la Asl minaccia di adire le vie legali nei confronti di quanti hanno diffuso notizie diverse.

D’altra parte, non sarebbe confermata, al momento, alcuna indagine da parte della Guardia di finanza, al proposito, e della quale pure si sta vociferando in questi giorni. È vero che i militari hanno proceduto all’acquisizione di documentazione, ma questo non rientrerebbe in una indagine. E, comunque, dovrebbe riguardare atti diversi.

Tornando alle questioni sanitarie, la Asl precisa che «all’interno del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (Dea) dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce tutta l’attività assistenziale è regolarmente assicurata. Al momento, all’interno dei reparti sono presenti, e lo rimarranno fino all’auspicata guarigione, 21 pazienti al Piano terra (Malattie Infettive Covid) e 20 pazienti al I Piano (Pneumologia Covid). Non ci sono pazienti degenti in Terapia Intensiva Covid perché, fortunatamente, nessun paziente affetto da infezione da Sars-CoV-2 necessita di cure intensive-rianimatorie. In queste ore si sta procedendo alla sanificazione degli ambienti e degli arredi per rendere i posti letto di Terapia intensiva prontamente operativi laddove vi fosse una recrudescenza dell’epidemia».

Questione «rete di ossigeno» del Dea. «Funziona regolarmente – puntualizzano dalla Asl – La questione segnalata, che non riguarda la rete di ossigeno bensì l’aria medicale, non ha mostrato particolari problemi nel regolare funzionamento dell’impianto stesso. A tutt’oggi, è risultato pienamente operativo, nonostante il considerevole carico di lavoro sopportato dalla struttura. La ditta Rivoira, che ha costruito l’impianto, ha provveduto alla fornitura del pezzo di ricambio. Si potrà procedere all’installazione, garantendo la continuità di erogazione dei gas medicali e senza soluzione di continuità nelle attività assistenziali. I tecnici della Asl stanno monitorando la problematica e predisponendo gli interventi ritenuti necessari, nei tempi appropriati».

Non è tutto. «Considerato il clamore mediatico suscitato dalla falsa notizia di chiusura del Dea – fanno sapere dalla Asl – il direttore generale ha dato mandato al proprio legale di valutare l’opportunità di procedere ad un’integrazione della querela, già sporta in Procura il 25 marzo, riguardante la testata giornalistica (che ha diffuso la notizia) sia la ditta».