Un momento delle operazioni di taglio degli ulivi contagiati dal batterio Xylella nelle campagne di Torchiarolo, nel Brindisino, 12 ottobre 2015. Si è trattato di azioni "volontarie" compiute da proprietari che si sono adeguati alle imposizioni del piano di interventi redatto dal commissario straordinario per l'emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, dopo aver ricevuto le notifiche il 3 ottobre scorso. ANSA/ ROBERTA GRASSI

«Il conto dei danni causati dalla Xylella in Puglia è salito a 1,2 miliardi di euro sull’area infetta che riguarda 183mila ettari per colpa di errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio. Un atteggiamento, questo, che ha impedito l’applicazione delle necessarie misure di contenimento e che è costato all’Italia l’apertura nel 2016 di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea che ha portato al deferimento alla Corte di Giustizia Ue che si esprimerà il 5 settembre prossimo». Lo sottolinea Coldiretti Puglia in una nota.

Il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, ricorda poi «che sono sospesi i 70 abbattimenti previsti a Crispiano (Taranto) per estinguere il focolaio dell’infezione, e le eradicazioni chirurgiche necessarie a fermare l’avanzata della malattia hanno subito nuovamente una battuta d’arresto».

«Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – prosegue Coldiretti Puglia – ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove, tra l’altro, sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo». «Continua a mancare – conclude Muraglia – una strategia tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l’intero patrimonio olivicolo e paesaggistico».