Un patto fra esponenti di un clan mafioso e alcuni pubblici ufficiali che avrebbero favorito la Sacra Corona Unita è stato scoperto dai carabinieri nel corso di un’indagine scattata nel 2013 e terminata con l’esecuzione di 47 provvedimenti cautelari. Si tratta di 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 17 agli arresti domiciliari, sette obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e tre interdizioni temporanee dai pubblici uffici: fra questi anche un ex assessore di Sogliano Cavour, Luciano Biagio Magnolo.

Cinquantanove, in totale, le persone indagate nell’inchiesta denominata ‘Contatto’ dei carabinieri di Maglie, guidati dal capitano Luigi Scalingi. Sono stati loro – sotto la regia della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Lecce – a scoprire come il clan Coluccia (originario di Noha, frazione di Galatina e storicamente operante nell’hinterland magliese) avesse esteso le proprie attività a numerosi paesi del circondario. Non a caso l’attività investigativa si è concentrata nei comuni di Sogliano Cavour, Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto e tanti altri piccoli comuni dell’hinterland leccese. In questi centri sono state scoperte infiltrazioni mafiose a vari livelli, nelle attività economiche e – in alcuni casi – anche nella vita amministrativa.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi.