TAP: oncologo Giuseppe Serravezza, in sciopero della fame e della sete, per protesta contro il progetto gasdotto

Preso atto dell’assenza di riscontro da parte del Governo, l’oncologo salentino Giuseppe Serravezza ha ripreso sabato 6 maggio alle 13 lo sciopero della sete contro l’approdo del gasdotto Tap nella marina di Melendugno.
L’oncologo aveva interrotto solo per 24 ore lo sciopero della sete dopo l’incontro di giovedì pomeriggio col presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che era andato a trovarlo nella sua abitazione di Casarano con l’impegno di sollecitare il premier Gentiloni a convocare un incontro per arrivare ad una soluzione condivisa sulla vicenda dell’approdo del gasdotto Tap nella marina di San Foca di Melendugno. L’oncologo è all’undicesimo giorno di digiuno assoluto.
«Chiediamo per l’ennesima volta un segnale dal governo, dai nostri parlamentari, da chi rappresenta questo territorio, per porre fine a questo suo estremo gesto». È l’appello rivolto dalla famiglia di Giuseppe Serravezza.
«Papà ha perso 12 chili – si legge nell’appello – la sua funzionalità renale è alterata e rischia di essere seriamente compromessa perché non beve. I 94 sindaci del Salento si sono mobilitati con lui, stanno urlando le istanze di un intero territorio, ma voi preferite tapparvi le orecchie. Ne prendiamo atto, risponderete alla vostra coscienza. Noi vi chiediamo, col cuore in mano, di mettere da parte i vostri veleni, le beghe politiche, i risentimenti personali. Qui c’è un uomo che rischia la vita per dare voce ad un territorio che vuol decidere il proprio futuro».