Il titolare di uno stabilimento balneare di Gallipoli aveva pensato di delimitare la spiaggia in concessione, chiudendo totalmente l’area con una recinzione metallica alta più di due metri, completamente arrugginita e cementata negli scogli. Una parete di metallo che entrava fin dentro il mare, più volte denunciata dai bagnanti e sequestrata dalla guardia costiera. La struttura, oltre a non lasciare spazio alle persone per passeggiare anche davanti al lido – violando le norme che impongono agli imprenditori di lasciare libero lo spazio fino a cinque metri dalla battigia – costituiva un serio rischio, essendo completamente arrugginita e pericolante. Il titolare dello stabilimento è stato denunciato per abusivismo, dal momento che la recinzione era stata realizzata senza alcuna autorizzazione.