Conosco Fall Cheikh da cinque anni ormai. A farci incontrare una mattina, su una spiaggia del Capo di Leuca, i suoi libri e una macchina fotografica. Incontri che solo il mare sa regalare.

Fall viene dal Senegal e di storie ne conosce molte. Le storie dei libri della casa editrice Modu Modu che vende a Lecce e dintorni, le storie dei suoi lettori acquirenti che ama ascoltare e che la maggior parte delle volte diventano suoi amici, ma soprattutto la sua storia, di sognatore indomito innamorato del Salento quasi quanto del suo Senegal. Un ragazzo che ha imparato a convivere con la nostalgia di casa, dei colori della sua terra, della sua famiglia riuscendone a costruirsene un’altra di famiglia, fatta di amici, quelli che ti scegli e che ti scelgono. Qui, in un altro Sud, il nostro, che non è il suo ma che come il suo sa cosa significa accoglienza, conosce il senso del sacrificio, e sa vivere con i piedi per terra e gli occhi pieni di sogni. Sogni che del mare conservano tanto i colori e gli orizzonti, quanto la minaccia e la pericolosità.

E gli occhi di Fall raccontano dei suoi sogni, delle sue passioni, ma anche di luoghi lontani, di lunghe distanze, di strade tortuose percorse e da percorrere, di arrivederci così dolorosi che sembrano addii. È nel contrasto tra amore e dolore che resta pulito lo sguardo di Fall e sa farsi scatto fotografico. Un altro racconto, di immagini questa volta, le sue, rubate alla vita e al suo scorrere. Scroci che sono memorie di incontri e passaggi volatili che nella foto diventano immortali.

Fall nei sogni ci crede e a quanto pare i sogni hanno deciso di concedergli una possibilità, meritata e conquistata. Così il pomeriggio dello scorso 30 marzo, presso la Biblioteca Ruffilli di Bologna, Fall Cheikh ha inaugurato la sua prima mostra fotografica promossa dall’Associazione Culturale Vicolo Stretto.

Sette scatti per sette luoghi:  Solosettefoto, questo il titolo della piccola ma intensa esposizione personale di Fall. Perché bastano sette foto, per incontrare nei frame di Fall il suo sguardo e conoscere la profonda ed elegante, seppur dolorosa bellezza della sua anima, quant’è vero che gli occhi ne sono lo specchio.

La mostra fotografica presso la Biblioteca Ruffilli di Bologna sarà aperta al pubblico gratuitamente e negli orari di accesso alla Biblioteca sino al 30 aprile 2017.