Non esitò a scagionare del tutto il suo fidanzato, accollandosi la responsabilità di avere a sua disposizione un ingente quantitativo di droga. L’uomo, dunque, arrestato con lei non è finito sotto processo. Lei invece, ha rimediato una condanna a otto anni di carcere. Giuseppina Ciriolo, 35 anni originaria di Castro, rispondeva di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La condanna è arriva al termine del processo celebrato con rito abbreviato davanti alla giudice Simona Panzera.

La donna ha avuto un anno in più rispetto alla richiesta di condanna invocata dalla pm di udienza, Simona Rizzo.

Si trovava con il suo fidanzato quando la Ciriolo venne arrestata dagli agenti di polizia dei commissariati di Taurisano e Otranto. Era il 22 luglio scorso ed era incappata in un controllo sulla sua Renault Kaajar. Al momento del controllo stesso, la donna aveva manifestato un certo nervosismo, tanto da indurre gli agenti ad effettuare un’accurata perquisizione della vettura. Sotto il tappetino anteriore destro, trovarono una scatola di cartone che nascondeva due panetti con ben 2 chili di cocaina.

Poi, fu effettuata una perquisizione nella casa della donna a Ruffano, alla presenza del compagno. Nel garage di pertinenza, all’interno del cofano di un’Audi A4, gli agenti trovarono un borsone con all’interno dodici confezioni in cellophane contenenti marijuana, per un peso di circa 6 chili. Infine, nel congelatore, in una stanza adiacente alla cucina, c’erano altri 81 panetti, sempre avvolti in cellophane, contenenti hashish, per 8 chili. A quel punto per i due scattò l’arresto ma subito dopo l’udienza di convalida, il fidanzato tornò in libertà mentre la donna ottenne i domiciliari. A difendere la coppia, era l’avvocato Alessandro Stomeo che ha anche assistito in udienza la donna condannata che potrebbe anche presentare ricorso in appello.