Avrebbe abusato di due bambine di 9 e 13 anni durante le lezioni di equitazione. E’ finito in carcere con l’accusa di violenza aggravata e continuata il 65enne gestore di un maneggio situato in un paese del Nord Salento. Inquietanti gli episodi denunciati dalle giovani vittime ricostruiti nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Lecce. La 13enne ha raccontato agli inquirenti che durante l’ultima delle 4 lezioni ricevute ha raggiunto una pineta in compagnia del maestro che a quel punto le avrebbe consigliato di provare ad instaurare un rapporto empatico col cavallo in modo da non dover più ricorrere al frustino. Un volta ricevuto l’assenso della giovane, l’uomo le avrebbe afferrato il braccio facendole toccare le parti intime dell’animale per poi avvicinarle la mano sul muso. “Una tecnica segreta” l’ha chiamata il maestro, che subito dopo le avrebbe sbottonato il pantalone per palpeggiarla, ricevendo il rifiuto della giovane. “Così non mi fai fare lezione” la risposta del 65enne, provando in questo modo a far sentire in colpa la sua allieva. Che una volta tornata a casa, al culmine della rabbia e della vergogna, ha confessato tutto ai genitori, chiedendo di denunciare il suo maestro di equitazione.
Durava da molto più tempo, invece, il rapporto anomalo instaurato con la bambina di soli 9 anni, che avrebbe assoggettato e ridotta al silenzio attraverso piccoli regali in bigiotteria, soldi e cioccolata. Le violenze, secondo gli inquirenti, si consumavano in auto, a casa del maestro e nella roulotte del maneggio. Quando la mamma della piccola ha scoperto una lettera in cui la figlia rivelava ad un’amica di avere un segreto inconfessabile, è venuta a galla la sconcertante serie di abusi subiti dalla bambina in due anni di torbide lezioni.