La Corte di Assise di Lecce ha respinto la richiesta di rito abbreviato ma ha accolto quella di perizia psichiatrica avanzata dalla difesa di Antonio De Marco, il 21enne, unico imputato e reo confesso al processo per il duplice omicidio di Daniele De Santis, 33 anni, amministratore di condominio e arbitro di calcio, e Eleonora Manta, 30 anni, impiegata dell’Inps. I due fidanzati furono uccisi a coltellate nella loro casa di via Montello nel capoluogo salentino il 21 settembre scorso. E’ questo quanto accaduto durante la prima udienza del processo svoltosi all’interno dell’aula bunker del carcere di Lecce questa mattina ed in cui l’imputato non ha partecipato mentre erano presenti i genitori delle due vittime costituitisi parte civile. De Marco risponde di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà. In occasione della prossima udienza, fissata per il 2 marzo, verrà conferito l’incarico  agli esperti del collegio peritale individuati dalla Corte in Andrea Baldi, dell’Università La Sapienza di Roma e nel dottor Massimo Marra, in servizio a Casarano, proprio nella città di cui è originario l’imputato.

La Corte di Assise, seconda sezione, presieduta da Pietro Baffa, davanti alla quale si svolge il processo, non ha ammesso il rito abbreviato perché, come detto dal presidente della corte, «il trattamento premiale è sempre condizionato dalla sanzione edittale della pena». In questo caso, per l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà di cui è accusato De Marco, la pena prevista è l’ergastolo, per questo non è possibile accedere al rito alternativo. Anche la Procura come la difesa hanno nominato i loro periti di parte. Dopo breve discussione la Corte ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile presentate compresa quella del Comitato Internazionale Diritti Umani.