Ha collezionato una serie di reati, tutti di natura violenta, tra cui violenza sessuale, violenza privata, stalking, minacce gravi e danneggiamento a seguito di incendio e tentata estorsione: è finito nuovamente in manette Yari Castelluzzo, 34enne leccese con numerosi precedenti penali. L’arresto è stato eseguito lo scorso fine settimana dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecce in esecuzione di un’ ordinanza emessa dal G.I.P. Simona Panzera su richiesta del Sostituto Procuratore Stefania Mininni.

I reati contestati riguardano un arco temporale di due anni, dal 2018 al gennaio scorso. Nel 2018 l’uomo era domiciliato nello stesso condominio in cui abitavano due giovani donne, di una delle quali si invaghiva. Più volte Castelluzzo è stato respinto in modo deciso ma continuava a perseverare nella sua azione molestatrice, giungendo anche a minacciare la coinquilina della donna, accusata di essere causa del respingimento da parte della ragazza della quale si era innamorato. In alcuni casi esibiva anche dei coltelli utilizzandoli per intimorire.

Castelluzzo non ha interrotto la sua azione delittuosa nemmeno è finito in carcere per altri fatti: da lì continuava a scrivere alla malcapitata, alternando lettere nelle quali dichiarava i suoi sentimenti per lei a minacce perché veniva respinto. Nel frattempo le due donne sono state costrette a cambiare domicilio ma una volta fuori dal carcere, il 34enne le ha rintracciate riprendendo la sua incessante azione di stalker. In una occasione, a bordo di un motociclo, le ha inseguite per tutta la città fermandosi solo dopo l’intervento di una Volante della Polizia, alla quale le due donne avevano chiesto aiuto. In un’altra occasione l’uomo ha bloccato per strada la donna di cui si era invaghito e, costringendola con violenza, la baciava sulla bocca.

Nel frattempo Castelluzzo si è trasferiva nel centro storico di Lecce dove ben presto ha ingaggiato con i vicini di casa violenti litigi, innescati da futili motivi. Nel corso degli alterchi ha minacciato pesantemente diverse persone abitanti nella zona e nella notte dell’11 gennaio scorso ha incendiato l’auto di una donna che con lui aveva avuto un battibecco; l’incendio oltre a distruggere l’auto della donna ne danneggiava altre tre parcheggiate vicino.

Il 34enne si è anche reso responsabile di estorsione nei confronti del marito della donna cui aveva incendiato l’auto, giungendo a chiedere soldi in cambio di protezione da eventuali futuri fatti violenti in loro danno. Tutte le circostante sono state documentate dagli investigatori della Squadra Mobile, con denunce, dichiarazioni, immagini e da ultimo il sequestro degli indumenti indossati nel corso dei fatti criminosi video-ripresi. Il lavoro investigativo ha portato all’emissione del provvedimento restrittivo che ha riaperto le porte del carcere a Castelluzzo.