Ricerche, che si sono rivelate infruttuose, sono state compiute dai vigili del fuoco in un pozzo in contrada Fichella, a Taviano, per cercare eventuali resti di Mauro Romano, il bimbo di 6 anni del quale si sono perse le tracce il 20 giugno nel 1977 a Racale, in Salento. Alle operazioni hanno partecipato uomini del nucleo Speleo alpino fluviale (Saf) dei vigili del fuoco e i carabinieri.

Sul posto erano presenti anche alcune autocisterne, probabilmente per aspirare l’acqua dal pozzo. Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore del Tribunale di Lecce Stefania Mininni che avrebbe disposto gli accertamenti nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di pedopornografia del quale potrebbe essere rimasto vittima il piccolo Mauro 42 anni fa.

Il piccolo scomparve mentre giocava vicino alla casa dei nonni materni, essendo i genitori in Campania per il funerale del padre dell’uomo.

Nelle indagini sul presunto giro pedopornografico è indagato un 71enne di Taviano, accusato di atti sessuali su minori di 14 anni. All’uomo, nell’ottobre scorso, sono stati sequestrati il computer e apparecchi multimediali. I presunti abusi si sarebbero consumati in un casolare e sarebbero stati ripagati con piccoli regali. Le indagini – a quanto si apprende – sono state avviate dopo la denuncia della mamma di un ragazzino che avrebbe subito molestie sessuali.

Nell’ambito di questa indagine, la Procura ha compiuto le ricerche del piccolo Mauro a Taviano poiché il 71enne era stato arrestato una quarantina di anni fa per tentata estorsione: telefonava ai genitori di Mauro e chiedeva loro danaro in cambio di notizie sul loro figliolo.