Dopo il verdetto del Tar Lazio che ieri ha dato il via libera all’azienda per riprendere le operazioni di espianto degli ulivi nella zona dove arriverà il gasdotto, respingendo così il ricorso della Regione Puglia, tornano le barricate degli gli attivisti ‘No Tap’ nell’area del cantiere, a Melendugno. In circa 300 presenti sul posto che nella notte hanno eretto delle barricate.
Due settimane fa, la prima decisione del Tar del Lazio aveva fatto gridare vittoria agli attivisti anti-Tap. Ieri è arrivata quella che sembra una marcia indietro, ma in realtà è la normale dinamica della giustizia amministrativa: il Tar ha bocciato il ricorso della Regione Puglia e l’espianto di 211 ulivi per i lavori per il gasdotto può ripartire. Ma la battaglia non è finita. «Andremo avanti in tutte le sedi, a partire dalla Corte Costituzionale dove pende il giudizio sulla partecipazione della Regione Puglia all’iter decisionale – annuncia il governatore Michele Emiliano. – È ingiusto che la Tap approdi in una delle spiagge più belle d’Europa e che si debbano costruire chilometri di gasdotto sotto il maggiore giardino di ulivi d’Italia».

Le ragioni per cui il Tar ha rigettato il ricorso sono contenute in una sentenza articolata, ma sono essenzialmente due. La prima è che la Tap è un’opera “dichiarata infrastruttura strategica, di preminente interesse per lo Stato” e come tale la titolarità del controllo sul rispetto del decreto sulla Valutazione di impatto ambientale ricade sul Ministero dell’Ambiente. La seconda, strettamente connessa con la prima, è che sebbene la Regione Puglia sia indicata nello stesso decreto “come Ente vigilante, non può escludersi che il Ministero rimanga titolare di una facoltà di controllo”. Il ministero, tra l’altro, ha spiegato che il numero di ulivi rimasti da espiantare e spostare è ormai limitatissimo.

Stando agli impegni di Trans Adriatic Pipeline, la maggior parte delle piante sarà ripiantata a lavori ultimati. Resta comunque alta la mobilitazione dei cittadini di Melendugno e dei paesi limitrofi, che hanno accolto numerosi l’appello del Movimento No Tap a presentarsi in località San Basilio di prima mattina. Il presidio davanti al cantiere giunge al suo 36° giorno di attività.