Le note di un pianoforte, a volte, possono essere più forti dei fischi assordanti dei missili che precipitano o delle bombe che esplodono nelle zone di guerra.

Non è la fantasia di un pacifista, né la poesia di un film d’autore. È la storia di Aeham Ahmad. Ormai noto in tutto il mondo come il leggendario pianista di Yarmouk, campo profughi palestinese alle porte di Damasco dov’è nato nel 1989, Aeham Ahmad ha inaugurato la sua prima tournée italiana il 6 gennaio proprie dalla Puglia da Locorotondo e si esibirà sabato 18 febbraio presso l’ex convento delle Clarisse, a Copertino nel Concerto per un Mediterraneo di pace.

Il “pianista di Yarmouk”, dopo aver suonato il suo pianoforte tra le macerie del campo per profughi palestinesi di Yarmouk appunto, alle porte di Damasco, in Siria, è stato costretto a scappare, trovando rifugio insieme alla sua famiglia in Germania. Da allora non ha mai smesso di promuovere la causa della sua gente attraverso concerti ed esibizioni musicali.

Ahamad è stato insignito del Premio Beethoven per l’impegno a favore dei diritti umani, della pace, dell’integrazione e della lotta alla fame”. Nel 2016 ha anche pubblicato il suo primo album Music for hope, che è parte integrante del tour italiano.