I cinque sindaci di Corsano, Alessano e Tricase (quattro ex e uno in carica), un commissario prefettizio e tre imprenditori, sono nove in tutto le persone accusate di discarica abusiva e omessa bonifica sulle quali sta indagando la procura di Lecce in merito agli scarti dell’industria calzaturiera scoperti durante i rilievi per ampliare la statale Maglie-Leuca
Arriva così a un primo step il secondo filone investigativo sulla strada della discordia, il cui progetto da 300 milioni è stato recentemente revocato dall’Anas
La scoperta delle due discariche abusive, quella nei pressi di Alessano e quella nel comune di Tricase, avvenne nel 2014, dopo le denunce di cittadini e comitati ambientalisti che da due decenni si battono contro il mega-progetto di ammodernamento della statale. Secondo la procuratrice aggiunta Elsa Valeria Mignone gli amministratori e i proprietari dei due terreni incriminati – a Tricase e Alessano – avrebbero dovuto utilizzare ingenti finanziamenti regionali e comunitari per bonificare la zona.
Le testimonianze di alcuni pentiti, in quella circostanza, svelarono anche un patto tra camorra e sacra corona unita per occultare in Puglia queste bombe ecologiche di provenienza partenopea. Le parole dei collaboratori furono dichiarate inattendibili nonostante la scoperta di discariche abusive nel basso Salento.
Due anni dopo, viene messo un punto all’inchiesta, portando alla luce le lacune delle amministrazioni incapaci di risolvere il problema dei rifiuti tombati.
Non è un caso che la questione si faccia urgente ora, in concomitanza con l’apertura del cantiere della statale 275, il cui tracciato passava proprio sulle discariche, che avrebbero dovuto essere preventivamente bonificate con l’aumento ulteriore dei costi del progetto.