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Concessioni balneari, Salvemini: «Rendere effettivo il diritto delle famiglie italiane alla spiaggia libera»

La nota del sindaco di Lecce dopo la sentenza della Corte di giustizia europea

Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sul tema delle concessioni demaniali marittime e degli attesi decreti legislativi del Governo sul riordino della materia, interviene il sindaco Carlo Salvemini:

È il momento di rendere effettivo il diritto delle famiglie italiane alla spiaggia libera. In Puglia questo diritto è garantito dalla Legge Minervini, che ha stabilito un equilibrio giusto tra spiaggia libera e spiaggia in concessione: il 60 per cento della costa utile di ogni Comune deve essere di libera fruizione, il 40 per cento può essere dato in concessione. A questo parametro tutti i Comuni, nella definizione dei propri Piani delle Coste, devono attenersi previa individuazione dei lotti di spiaggia ‘concedibili’.

Il Piano delle Coste di Lecce rispetta le proporzioni, destinando a stabilimenti balneari il 22% della linea di costa utile e del restante 78% il 12,89% a spiaggia libera con servizi e l’87,11% a spiaggia libera.

La legge Minervini non ha però un suo corrispettivo nazionale: oggi in tantissime regioni italiane trascorrere una giornata al mare è una possibilità riservata solo a chi si può permettere di pagare i servizi di uno stabilimento privato. Ci sono regioni nelle quali più del 70 per cento delle spiagge sono in concessione e Comuni nei quali la percentuale sale a più del 90 per cento (invito a consultare il dossier “Spiagge” di Legambiente Onlus). In gran parte d’Italia chi può permettersi di pagare, va in spiaggia. Chi no, resta a casa.

Ieri la Corte di giustizia Europea ha chiarito oltre ogni ragionevole dubbio che le concessioni demaniali marittime devono andare a gara. Il mio auspicio è che non si perda altro tempo per realizzare quel cambiamento che gli italiani attendono da anni. Ma ce ne è un altro che oggi dobbiamo perseguire: affermare la natura pubblica delle spiagge italiane, che stabilisca ‘l’adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate’. Lo scrivo tra virgolette perché è una citazione, tratta dall’articolo 4 della legge delega sulla Concorrenza, approvata dal Parlamento nella passata legislatura (era agosto 2022, al governo c’era Mario Draghi).

Abbiamo un’occasione storica: realizzare una riforma che tuteli il sistema dell’impresa balneare e i servizi da essa offerti, sulla base del principio della libera concorrenza e delle opportunità per tutti di partecipare alle gare; e che garantisca il diritto delle famiglie italiane – tutte, principalmente a quelle economicamente fragili – di fruire del mare e dei suoi benefici su spiagge libere in numero sufficiente, senza dover necessariamente pagare. Perché prendere il sole e fare un bagno non deve essere un privilegio per i più abbienti”.

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