Si è fermato con l’auto a bordo strada, è sceso dal mezzo e avrebbe appiccato un incendio per poi allontanarsi in tutta fretta. E’ stato arrestato con l’accusa di incendio boschivo doloso un 53enne, operatore della Protezione Civile di un Comune della Provincia di Lecce. Il suo gesto è stato immortalato da una fototrappola nei pressi di un’area boscata in località “Bosco Guarini”. Da quel principio di incendio si è propagato un rogo che ha distrutto un ettaro e mezzo di superficie. I fatti risalgono al mattino del 2 agosto scorso. La sua posizione ora è al vaglio Procura della Repubblica di Lecce che ne ha disposto la misura degli arresti domiciliari in attesa di comprendere le reali responsabilità del 53enne. L’operazione è stata invece condotta dai carabinieri forestali. Le immagini, particolarmente chiare, sembrerebbero inchiodare il presunto piromane, ma saranno le indagini a fare maggiore chiarezza sull’accaduto. In una stagione particolarmente delicata sul tema degli incendi boschivi, quanto avvenuto al “Bosco Guarini” ha destato stupore soprattutto perché il responsabile sembrerebbe essere un operatore della Protezione Civile pugliese, ente in prima linea nelle attività di spegnimento degli incendi sul territorio regionale. In un post pubblicato su facebook la Protezione Civile pugliese, oltre a ringraziare volontari e forze dell’ordine impegnate nel contrasto ai roghi, ha specificato che l’attività dei propri operatori è “completamente gratuita, al netto di un rimborso spese da utilizzare per lo svolgimento dell’attività stessa, e in nessun modo collegato al numero degli interventi svolti”. Tradotto, nessun operatore della protezione civile guadagna dei soldi in caso di interventi a contrasto degli incendi, evidentemente per chiarire che quanto fatto dal presunto piromane 53enne non sarebbe giustificato dalla volontà di arricchirsi a spese della protezione civile stessa. Ad aggravare la posizione dell’indagato, infine, c’è anche l’aver messo a repentaglio la sicurezza degli automobilisti in transito sulla strada provinciale 344, a ridosso della quale è stato appiccato l’incendio. Una vicenda che, se confermata, non farebbe altro che rimarcare la presenza della mano dell’uomo dietro i tanti e devastanti incendi che stanno bruciando la Puglia in più parti.