Nell’annuale Rapporto sull’Ecosistema Urbano, stilato da Legambiente, che misura la qualità della vita attraverso una serie di indicatori ecologici (aria, acqua, ambiente e rifiuti), Lecce si conferma la città più green fra i capoluoghi di provincia pugliesi.
Inoltre, il Piano comunale delle Coste, approvato a settembre dal Consiglio Comunale, è stato segnalato fra le “buone pratiche” nazionali, esperienze riproducibili che dimostrano che il cambiamento è a portata di mano, quando c’è davvero la voglia di creare discontinuità con il passato e di mettere in campo azioni per ridurre gli impatti ambientali e migliorare la vivibilità delle città e la qualità della vita. “In Puglia, dei 69 comuni costieri, Lecce – si legge nella motivazione della segnalazione fra le Best Practices – è il primo capoluogo a dotarsi di uno strumento obbligatorio per legge sin dal 2006. Il Piano si sviluppa su 4 punti: accessibilità al mare; delocalizzazione delle attrezzature e degli usi demaniali; diversificazione degli usi demaniali; rigenerazione, tutela, valorizzazione paesaggistica e storico culturale. Il Piano delle Coste nasce per essere uno strumento flessibile e adattabile alle continue trasformazioni della costa: non prevede solo un insieme di concessioni ma una gestione dinamica delle stesse e degli arenili. Tutto il litorale leccese è stato suddiviso in 5 Unità Gestionali Costiere. Su ciascuna si attiverà un costante monitoraggio dell’erosione, condiviso tra amministrazione e concessionari balneari, che consentirà di registrare la dinamica di avanzamento o arretramento degli arenili e le strategie di intervento”.
«Lecce – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – si conferma la città più green fra i capoluoghi di provincia pugliesi, pur arretrando rispetto allo scorso anno. In più, abbiamo un motivo di importante soddisfazione: ogni anno, a margine dei dati puramente statistici, Legambiente segnala alcune “buone pratiche”, esperienze da prendere ad esempio che dimostrano che il cambiamento è possibile, se si attuano azioni in discontinuità con il passato. Fra le buone pratiche 2021, figura Lecce e il suo Piano delle Coste. Secondo Legambiente, su questo fronte, quindi, stiamo facendo da apripista. Tornando alla classifica generale, i dati dell’indagine sono relativi all’anno 2020, un anno per forza di cose eccezionale, in cui la pandemia, i mesi di lockdown, quelli successivi di lavoro agile con forti limitazioni agli spostamenti e alle attività economiche, hanno influenzato le performance ambientali di molte città, inclusa la nostra. Abbiamo buoni riscontri nei parametri relativi alla qualità dell’aria, agli alberi e alle infrastrutture per la ciclabilità, per esempio, mentre il rapporto evidenzia ancora troppe auto per numero di abitanti e una forte incidentalità.
Prendo atto di queste valutazioni, sapendo che il senso del rapporto non è sentirsi in competizione con le altre città, ma cercare di migliorare la propria. Le considero uno sprone a fare di più, ma anche la conferma che siamo sulla buona strada. C’è ancora tanto da fare, ma sono fiducioso sulle azioni che abbiamo intrapreso: le nuove piste ciclabili, i progetti già avviati e da avviare di riforestazione, le misure di contrasto all’uso dell’auto e quelle per la sicurezza stradale, la riorganizzazione del trasporto pubblico urbano, le iniziative per limitare il consumo del suolo e quelle per l’efficientamento energetico. Siamo una città in trasformazione, dove come amministrazione ci sentiamo impegnati ogni giorno ad affrontare la sfida di una maggiore sostenibilità ambientale e migliore qualità della vita per tutti».