Torna lo spettro dello scioglimento per mafia del Comune di Surbo. Dopo tre mesi di indagine della Commissione di accesso agli atti amministrativi, il Prefetto Claudio Palomba potrebbe chiedere al ministero dell’Interno di sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

La commissione ha individuato collegamenti diretti e indiretti con la criminalità organizzata, una gestione poco chiara degli appalti e dell’assegnazione di sussidi e impieghi a tempo determinato. Gli accertamenti della Prefettura sono scattati in seguito all’avvio di due filoni d’inchiesta, coordinati dalla Procura di Lecce, che ipotizzano un intreccio tra esponenti della criminalità organizzata, funzionari del Comune e imprenditori: gli otto imputati la cui posizione finirà presto al vaglio del gup sono accusati, a vario titolo, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, minaccia, frode nelle pubbliche forniture, falso e finanziamento illecito.

Un secondo fascicolo riguarda, invece, la gestione del Pip, la farmacia di Giorgilorio, un parco eolico e gli appalti per la raccolta dei rifiuti urbani e la realizzazione della fogna bianca. Per Surbo si tratterebbe del secondo scioglimento in 26 anni dopo quello decretato nel 1991 dall’allora ministro Vincenzo Scotti.

L’anno scorso la stessa sorte era toccata al Comune di Parabita: una decisione ribaltata qualche settimana dal Tar che ha annullato lo scioglimento del consiglio comunale. A breve un’altra commissione prefettizia trasmetterà l’esito delle valutazioni sul Comune di Sogliano Cavour.