Il Progetto europeo di Robotica subacquea WiMUST, supportato da Horizon2020, diretto da ISME di Genova, Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, e coordinato da Giovanni Indiveri dell’ Università del Salento, entra nel vivo: gli esperti, dopo i primi due anni di studi, sono pronti a fare un primo bilancio della ricerca che stanno conducendo con entusiasmo.
In questi giorni gli studiosi hanno finito di analizzare i dati raccolti durante l’ esperimento preliminare di integrazione, che si è svolto a fine novembre scorso a Sines, in Portogallo, e l’esito è più che positivo. «Il sistema di acquisizione acustica e di navigazione dei robot marini intelligenti e cooperativi funziona.», annunciano con soddisfazione dal team di WiMUST, pur evidenziando che esso è perfettibile di ulteriori miglioramenti.
«La raccolta dei dati è stata effettuata con successo: gli streamers montati sulle due tipologie di veicoli che stiamo adoperando, Folaga e Medusa, ci hanno consentito di acquisire i dati sismici funzionali che cercavamo. Il sistema di comunicazione e controllo del moto è stato testato solo in superficie, per ora, e ha avuto l’esito sperato. Possiamo dirci, quindi, più che soddisfatti di questo esperimento preliminare.», spiegano gli esperti.
Il fatto che i robot marini siano stati messi alla prova solo in superficie è un primo e necessario step per la creazione della squadra di robot sub cooperativi: il fatto di averli usati in superficie ha consentito l’utilizzo del Gps e la comunicazione Wifi, mentre quando sono sommersi si può fare affidamento unicamente sui modem acustici. Gli algoritmi di navigazione coordinata messi a punto dai ricercatori si sono rivelati buoni.
«Durante due intense settimane, ci siamo incontrati in Portogallo, prima a Lisbona e poi a Sines, per confrontarci e integrare sinergicamente la nostra ricerca, tenendo conto dei differenti settori di competenza: abbiamo messo insieme la progettazione degli algoritmi, il software e l’hardware.», raccontano gli scienziati dell’affiatato team di WiMUST, che provengono da ben sei Paesi europei (Portogallo, UK, Francia, Germania, Italia e Olanda).
La visione alla base di WiMUST è quella di sviluppare sistemi avanzati di controllo cooperativo, per consentire ad un gran numero di robot marini di interagire attraverso la condivisione di informazioni, come un vero e proprio team.
Tutto pronto, dunque, per l’importante revisione europea che si svolgerà in Francia a marzo e alla quale Giovanni Indiveri e i suoi colleghi che lavorano al progetto sono pronti a partecipare, per mettere in luce la qualità della ricerca che stanno portando avanti.