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Inaugurazione anno giudiziario

Dato preoccupante: abbassamento età del primo reato

Nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario a Lecce, tra i dati più allarmanti emersi, quello relativo all’abbassamento dell’età in cui si compie il primo reato. Vincenzo Scardia, presidente vicario della Corte di appello, ha definito lo stato dell’amministrazione della giustizia nel distretto leccese “soddisfacente, migliorabile ma non critico“.

Tra i dati emersi c’è l’aumento dei reati relativi alle rapine, agli omicidi e alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Più allarmante il dato proveniente dal Tribunale per i minorenni di Lecce e citato nella relazione di Scardia, in cui si evidenzia che il numero dei procedimenti è decisamente sottodimensionato rispetto ai reali casi di disagio minorile e di situazioni pregiudizievoli a carico di bambini e adolescenti, riconducibili a inadeguatezze genitoriali oppure a situazioni sottovalutate da altre figure quali insegnanti o medici.

Positivi invece i dati relativi alle prescrizioni. Su 2.505 sentenze sono state appena 140 quelle che si sono chiuse con un ‘non luogo a procedere’ perché il reato è stato estinto per prescrizione. Una percentuale che non va oltre il 5,6%, che colloca la Corte d’Appello del distretto al settimo posto su scala nazionale. Tre i settori chiave in cui si è concentrata l’azione giudiziaria: lotta alla corruzione, contrasto al terrorismo e tutela dell’ambiente, settori che continueranno ad avere priorità anche nel nuovo anno, come annunciato dal procuratore generale Antonio Maruccia.

Attenzione sempre alta su Taranto e l’Ilva “dove vigileremo perché non defletta l’attenzione e l’azione inquirente di questi ultimi anni” ha detto il Pg.
Sul fronte dell’emergenza rifiuti tombati, Maruccia ha detto che “occorrono bonifiche nel rispetto della legge e che l’azione della magistratura non può sopperire a carenze e riempire vuoti di azione“.
Sul fronte della tutela del territorio, fermo il richiamo del pg a quelle “amministrazioni locali che invece sembrano consentire o quantomeno non contrastare la cementificazione delle coste o delle aree di pregio“, con gli uffici tecnici dei Comuni, definiti “a volte silenti, talora in ritardo, spesso inadeguati o addirittura collusi“.

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