Due scatole contenenti bombe della Prima e Seconda guerra mondiale sono state trovate nello scantinato della scuola Armando Diaz a Lecce. Una scoperta sorprendente, effettuata durante alcuni lavori di sistemazione e pulizia di locali ubicati sottoterra, che ha indotto la dirigente scolastica ad allertare immediatamente i carabinieri. Nell’istituto comprensivo sono arrivati gli artificieri, perché lo stato degli ordigni era tale da non consentire di escludere la possibilità di esplosione.

Il materiale è stato messo in sicurezza e sequestrato per essere sottoposto a successiva perizia, che consentirà di stabilire innanzitutto a che epoca risalga. Le prime verifiche fanno ipotizzare che alcune bombe fossero utilizzate nel corso della Seconda guerra mondiale, ma altre potrebbero risalire anche alla Prima. Si tratta di una quindicina di pezzi (tra bombe a mano, mine, razzi di mortaio e granate), custoditi in due valigette di legno, con tanto di bolle di accompagnamento. Gli artificieri hanno appurato che tutti i pezzi erano stati privati della carica esplodente e dunque erano innocui.

La prima ipotesi fatta dai carabinieri è che si trattasse di campioni utilizzati subito dopo la Seconda guerra mondiale per spiegare i rischi che le persone potevano correre se avessero trovato per strada una di quelle bombe, considerato che la città di Lecce ne era disseminata. In zona, stando a quanto appurato dagli investigatori, c’era un ospedale militare, per cui tra le ipotesi c’è anche l’utilizzo a scopo didattico in quella struttura.

Il ritrovamento è avvenuto a distanza di poche ore da un’altra scoperta di armi nella parete di una casa in ristrutturazione ad Aradeo. In quel caso la scoperta è stata effettuata da alcuni operai, chiamati a effettuare lavori di ristrutturazione di un edificio abbandonato da diversi anni. Nel paese salentino i carabinieri hanno sequestrato quattro bombe a mano e un revolver, ma in quel caso si trattava di materiale perfettamente funzionante. La pistola era arrugginita, ma avrebbe potuto sparare, e anche gli ordigni contenevano il materiale esplodente che li avrebbe potuti rendere deleteri.