Una perizia psichiatrica stabilirà se quando ha ucciso la fidanzata sedicenne Noemi Durini era in grado di intendere e di volere. Sarà un accertamento medico – effettuato il 3 novembre e i cui risultati saranno consegnati entro novanta giorni – a decidere il futuro del diciassettenne di Alessano reo confesso dell’omicidio della fidanzata di Specchia, scomparsa il 3 settembre e ritrovata cadavere, grazie alle indicazioni del ragazzo, il 13 settembre in una campagna vicino a Santa Maria di Leuca.

La gip del tribunale dei minori Ada Colluto ha accolto la sollecitazione degli avvocati difensori del giovane (Luigi Rella e Paolo Pepe) affinché venga sottoposto ad accertamenti psichiatrici che ne valutino la capacità di intendere e di volere, riferita sia all’attualità sia al momento in cui fu commesso il delitto. Il ragazzo nel corso dell’ultimo anno è stato sottoposto a tre trattamenti sanitari obbligatori (tso) a causa di alcuni problemi comportamentali.

Il 13 settembre ha confessato l’omicidio della ragazza e consentito ai carabinieri di ritrovarne il corpo, nascosto sotto un cumulo di pietre. Stando ai suoi racconti, avrebbe ucciso Noemi a coltellate ma il movente dell’omicidio non è chiaro, considerato che il giovane ha parlato prima di gelosia e poi della volontà di fermare il piano di Noemi, che avrebbe voluto uccidere i suoi genitori.

Subito dopo la confessione il ragazzo fu arrestato su disposizione della pm Anna Carbonara con le accuse di omicidio, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, occultamento di cadavere e porto di oggetti atti ad offendere fuori dalla sua abitazione. Il padre è indagato dalla Procura ordinaria di Lecce per concorso in occultamento di cadavere.

Durante l’udienza di convalida i difensori del giovane hanno evidenziato la presenza di problemi psichiatrici e l’incompatibilità con la struttura carceraria, chiedendo il trasferimento in una struttura non detentiva. La gip, però, ha confermato la custodia in carcere, disponendo il trasferimento nel carcere minorile di Cagliari, dove il diciassettenne si trova tuttora. Proprio lì sarà effettuata la perizia psichiatrica dai consulenti nominati dalla giudice: Alessandro Zafferano e Maria Grazia Felline.

Alla perizia parteciperanno anche i consulenti di parte: Oronzo Greco per l’indagato; Massimo Picozzi per il padre di Noemi, Umberto Durini; Roberto Catanesi e Ignazio Grattagliano per la madre e la sorella della vittima, Imma Rizzo e Benedetta Durini. Gli esiti degli accertamenti saranno fondamentali innanzitutto per capire se il ragazzo può restare in carcere e poi per valutare l’eventuale richiesta di pena in un futuro processo, considerato che l’incapacità di intendere e di volere (parziale o totale che sia) risulta come attenuante nel conteggio della pena.