La Commissione Ue insiste: l’Italia non sta attuando le misure anti-Xylella. È il motivo dell’aggravarsi della procedura d’infrazione Ue, per cui  è stata inviato a Roma un parere motivato in quanto “le autorità stanno fallendo nel fermare il progredire del dannoso” batterio killer degli ulivi. Le misure includevano l’eradicazione delle piante infette subito dopo la prima conferma della presenza della Xylella, ma dopo la comunicazione dei nuovi focolai “la tempistica comunicata dall’Italia è stata inefficace per assicurare l’immediata rimozione degli alberi infetti come richiesto dalla legislazione Ue”. Ora l’Italia ha due mesi di tempo per adeguarsi o rischia il deferimento alla Corte Ue.