Donne nigeriane giunte in Italia sui barconi e poi ridotte in schiavitù per farle prostituire: è questo il quadro che emerge dalle indagini svolte dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale della sezione anticrimine dei Carabinieri di Lecce che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque cittadini nigeriani residenti fuori provincia di Lecce.
Gli arrestati sono indagati per associazione finalizzata alla riduzione in schiavitù a fini sessuali, tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.Sono state documentate, in particolare, le modalità attraverso le quali numerose giovani nigeriane ospitate nei centri accoglienza, ottenuto il permesso temporaneo di soggiorno, dopo essersi allontanate venivano tempestivamente ”recuperate” da componenti dell’organizzazione malavitosa con i quali erano in costante contatto, ed avviate allo sfruttamento sessuale. L’ordinanza è stata emessa dal gip di Lecce Michele Torello su richiesta del sostituto procuratore distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi. Sedici gli indagati, compresi gli arrestati, coinvolti nell’inchiesta.