Migliora la situazione occupazionale in Puglia. È quanto emerge da un’elaborazione realizzata dal Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat.
Il numero degli occupati è salito di 23.151 unità. In particolare, l’anno scorso, gli uomini sono saliti da 757.127 unità a 769.951, mentre le donne da 414.160 a 424.487. Per un totale di 1.194.438 occupati (contro 1.171.287 dell’anno prima). Il tasso di occupazione è passato dal 43,3 per cento al 44,3.
In particolare, nel corso del 2016, si sono registrate 79.302 assunzioni a tempo indeterminato, 208.441 assunzioni a termine, 10.310 assunzioni in apprendistato, 29.669 assunzioni stagionali.
Sempre in Puglia, ci sono 287.649 disoccupati. Impressiona soprattutto il dato riferito ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. La percentuale di chi risulta senza lavoro in questa fascia, infatti, raggiunge il 41,4 per cento. Si ferma, invece, al 29,7 per cento la percentuale dei giovani disoccupati tra i 25 e i 34 anni.

«I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – legittimano un cauto ottimismo. L’incremento di un punto percentuale netto del tasso di occupazione è sicuramente un elemento positivo e rafforza l’idea che, sebbene flebile, ci sia una luce in fondo al tunnel. Il dato è ancora più rassicurante se si considera che è già dal 2015 che l’occupazione ha assunto questo trend nella nostra regione.
Tuttavia, a questo ritmo ci vorranno molti anni prima di recuperare i livelli occupazionali pre-crisi. Resta da capire, inoltre, quanto gli incentivi statali per le nuove assunzioni abbiano inciso e quanta parte di questa crescita potrà consolidarsi a livello strutturale.
D’altro canto – continua Sgherza – preoccupa la situazione dei giovani e delle donne, i cui tassi di disoccupazione continuano ad attestarsi su livelli davvero intollerabili: non possiamo assolutamente permetterci di lasciare a casa le nostre forze migliori.
Sotto questo profilo, la crescita nell’utilizzo dell’apprendistato rappresenta una prima risposta, sebbene l’incremento sia probabilmente attribuibile al calo degli incentivi a valere sul contratto a tutele crescenti.
Secondo il Presidente Sgherza: «è possibile fare molto di più con gli strumenti a nostra disposizione. Mi riferisco, in particolare, al completamento della normativa regionale in materia di formazione duale, allo sblocco dell’apprendistato di primo e terzo livello o alla disciplina delle botteghe scuola, che attendiamo oramai da anni. Perseguire con rinnovata energia ed in maniera sostanziale i temi dell’alternanza scuola-lavoro in tutte le sue forme potrebbe migliorare drasticamente la situazione delle giovani generazioni di pugliesi. Questo è tanto più vero in un territorio il cui tessuto produttivo è composto per la quasi totalità da micro e piccole imprese.
I risultati raggiunti dagli ITS nell’ultimo anno, con percentuali davvero importanti di ragazzi che una volta diplomati hanno trovato lavoro in breve tempo, dimostrano che, se saremo in grado di interconnettere maggiormente imprese e formazione, nessun risultato sarà fuori portata».