Era stato tra i promotori del vitigno salentino Negroamaro sebbene fosse approdato nel settore enologico a 50 anni dopo una lunga carriera di manager nella Peroni.
Con la scomparsa il 2 febbraio scorso di Pasquale Mottura, il mondo vitivinicolo ha perso uno dei suoi pilastri. Aveva appena festeggiato i suoi 66 anni il 1° febbraio.
Nel 1999 Mottura era tornato con il fratello Antonio nell’azienda di famiglia a Tuglie che gli era rimasta nel cuore. Un’azienda, quella fondata dal nonno di Pasquale Mottura nel 1927, che vanta una ricca storia alle spalle e un’antica tradizione.
Negli anni Cinquanta e Sessanta Mottura era stata tra le prime aziende pugliesi a imbottigliare, scommettendo sull’incremento della qualità in un momento in cui la produzione pugliese era ancora focalizzata sui grandi volumi.
L’apporto di Pasquale Mottura all’azienda fu importante al fine dell’introduzione di innovazioni in tutti i settori della produzione e fu possibile grazie all’esperienza manageriale maturata da Pasquale Mottura.
La lungimiranza di Pasquale Mottura mancherà a tutto il mondo vitivinicolo pugliese, nazionale e internazionale. Resta comunque un’azienda florida, che ora il fratello e la figlia di Pasquale Mottura, sapranno portare avanti con onestà e passione continuando nel solco di scelte proiettate all’innovazione senza dimenticare la tradizione, come era nello stile manageriale proprio di Pasquale Mottura.