Via libera al progetto di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie, grazie al progetto presentato dal settore Lavori Pubblici di Palazzo Carafa, denominato Città ruraLE – borghi rurali contermini l’abitato di Lecce. Al Comune di Lecce giungeranno quasi diciotto milioni di euro.
Grande soddisfazione è stata espressa oggi in conferenza stampa dal sindaco Perrone e dagli assessori Messuti e Monosi.

“Per il Comune di Lecce – ha commnetato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone – si tratta di un grandissimo successo. Basti pensare che il bando delle periferie prevedeva stanziamenti per 500 milioni in tutta Italia. Siamo orgogliosi perché il nostro progetto è coerente con le indicazioni del Governo nazionale che non chiedeva solo e soltanto interventi di recupero e ristrutturazione fisica ma anche la capacità di produrre rigenerazione urbana indivudando, dunque, sul piano sociale, porzioni significative della città. Lecce vuol diventare una città polifuzionale trasferendo in periferia molti servizi per evitare che quell’area possa diventare una città-dormitorio. Come Amministrazione lasciamo un’eredità importante con cassetti pieni di progetti e di soldi ma chi verrà avrà la grande responsabilità di utilizzare al meglio le risorse disponibili”.

“E’ un risultato che parte da lontano – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti – frutto di una straordianria sinergia tra gli uffici dell’Erp e dei Lavori Pubblici. Grazie a questo progetto riusciremo a completare tutti i punti programmatici del mandato conferito al sindaco Perrone. L’obiettivo è quello di ‘catapultare’ le periferie verso il centro urbano. I nostri borghi diventeranno realmente attrattivi, ampliando e migliorando l’offerta turistica”.

“Abbiamo avuto un occhio di riguardo nei confronti dell’emergenza abitativa – conclude l’assessore al Patrimonio e all’Erp, Attilio Monosi – realizzando sì nuovi immobili di edilizia residenziale pubblica, ma integrandoli anche attraverso

l’ausilio di altri strumenti normativi come quelli legati al federalismo demaniale che ci consentiranno di recuperare la Caserma di Borgo Piave dalla quale otterremo un buon numero di alloggi. Il numero più consistente, tuttavia – ben 96 alloggi – saranno ricavati al quartiere Stadio”.

Alla conferenza stampa era presente anche l’ingegner Enrico Albanese, dirigente dell’Uffico tecnico dell’Arca Sud Salernto (ex Iacp), l’Ente che ha firmato un’apposito Protocollo d’intesa con il Comune di Lecce per alcuni interventi previsti nel programma.

Prossimo passo in programma è la firma della convenzione con il Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevista per il 28 febbraio. A partire da quella data l’Amministrazione Comunale avrà tempo sessanta giorni per l’approvazione dei progetti esecutivi.

Il costo totale del programma ammonata a 33.784.560 euro, di cui 15.662.888 di cofinanziamento di altri soggetti pubblici ed 278.500 di cofinanziamento privato; 17.933.171 euro rappresenta invece il finanziamento chiesto (e ottenuto) per la partecipazione al bando.
La graduatoria dei progetti slezionati – approvata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 5 gennaio.
Il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” rappresenta per Lecce un’occasione per mettere a sistema programmi di rigenerazione urbana ad oggi in essere in alcune aree della città interessate da fenomeni di forte degrado, nonché integrarne altri i cui interventi programmati non hanno avuto ancora esito sul piano finanziario, ed infine coinvolgere ambiti periferici lambiti dai programmi urbani complessi in corso, ma non direttamente interessati.
In particolare i borghi rurali a ridosso dell’urbano o inglobati dallo sviluppo insediativo della città costituiscono quella campagna del ristretto da una parte o tessuti storici periurbani degradati dall’altra non coinvolti dalle azioni dei programmi urbani complessi; questi programmi a partire dagli anni Novanta hanno delineato un quadro di assetto strutturale di interventi secondo una logica di valorizzazione urbana coincidente con l’impianto radiocentrico della città di Lecce, che ha visto prima coinvolto il nucleo antico, quindi in tempi diversi parte del tessuto consolidato a ridosso della città storica che presentava maggiori caratteri di degrado urbanistico e disagio sociale, ed infine il versante nord-ovest e sud-ovest con il “Contratto di valorizzazione urbana – Piano nazionale per le città” a forte connotazione ambientale ed infrastrutturale.
Oltre il segno storico esagonale del nucleo antico ad est, oltre l’anello viario a delimitazione della prima espansione edilizia extramurale fra fine Ottocento e prima metà del secolo scorso, e oltre lo sviluppo insediativo della seconda metà del XX secolo con ampie zone di dispersione proprie dei processi di inurbamento degli ultimi venti anni, i borghi contermini l’urbano – Borgo Pace, Borgo San Ligorio, Borgo San Nicola e Villa Convento – e quelli della riforma fondiaria – Borgo Piave – partecipano di quella periferia urbana caratterizzata da forti situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi.